DIGITAL EVENT: COSA CAMBIA DAL 1° MAGGIO

Tutti riuniti ma, ancora, davanti allo schermo del laptop o del mobile device. È stato lo scenario più frequente in questi ultimi due anni ed è destinato a permanere, in particolare per una determinata tipologia di eventi.
La modalità online ha dato il meglio durante la pandemia, portando parecchi vantaggi ma anche – ad onor del vero – alcune criticità, a cominciare dai limiti nel proporre esperienze ingaggianti e nel favorire la concentrazione ed il coinvolgimento dei partecipanti.
Spiccano, tra i “pro”, l’economicità dello streaming e l’essenzialità stilistica che si adatta a contenuti asciutti come, ad esempio, quelli di carattere puramente commerciale e tecnico-formativo: sono gli ambiti nei quali la digital experience manterrà il proprio appeal. Gli eventi a carattere marcatamente esperienziale ed immersivo, che puntano al coinvolgimento emotivo dei partecipanti, ritorneranno invece rapidamente in presenza.
Va detto che lo standard dell’evento digital si è parecchio elevato: la combo basica “zoom+webcam” ha lasciato il campo a soluzioni più sofisticate con l’utilizzo di service broadcasting, piattaforme web dedicate e tool interattivi. Componenti che richiedono la scelta di partner dotati di un background adeguato.